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Ludopatia e minori

In Emilia-Romagna stop ai “ticket redemption”
Ludopatia e minori

La Regione Emilia-Romagna per contrastare e ridurre il rischio della dipendenza da gioco d'azzardo per i minori, ha approvato con una delbera di Giunta le modalità attuative del divieto dei ticket redemption alle macchinette da gioco.

Le “ticket redemption” sono  macchinette da gioco che, alla fine di ogni partita, restituiscono ticket (tagliandi) da convertire in premi: braccialettini, portachiavi, cuffiette, gadget di vario tipo, fino a orologi da polso, Mp3, Ipad.  Si trovano perlopiù all’interno di sale giochi, centri commerciali e nei parchi divertimento.

Il testo licenziato dalla Commissione assembleare (che dovrà ora tornare in Giunta per l’approvazione definitiva) introduce, per i gestori, l’obbligo di affiggere nei locali l’apposita locandina regionale in cui viene menzionato il divieto di utilizzo delle “ticket redemption” da parte dei minorenni. Non solo: c’è anche l’obbligo di affiggere in modo visibile su ogni apparecchio oggetto del divieto un avviso in cui deve essere chiaramente indicato che l’utilizzo è vietato ai minori di 18 anni.

I gestori, inoltre, devono accertare l’età del cliente, tranne nei casi in cui la sua maggiore età sia evidente. Se minorenne, non devono vendergli i gettoni, né consegnargli il premio derivante da una vincita. Nel caso di violazione degli obblighi da parte dei gestori, è prevista l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie.

In questo modo si rafforza ulteriormente l'impegno della Regione Emilia-Romagna per contrastare e ridurre il rischio della dipendenza da gioco d'azzardo, un rischio che in regione riguarda il 5% dei maschi tra gli 11 e i 19 anni.