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Riforma del Terzo settore

Definitivo via libera a tre decreti essenziali della riforma
Riforma del Terzo Settore

Il Consiglio dei Ministri, il 28 giugno, ha completato il quadro normativo della riforma del Terzo settore avviata tre anni fa con il via libera alle Linee guida e culminata nella legge delega 106/2016.

Tre, in particolare, i decreti legislativi approvati in via definitiva dal Governo.

Si tratta delle misure per il Codice del Terzo settore, quelle sulla disciplina del 5x1000 e delle norme per l'aggiornamento della normativa sull'impresa sociale.

Un ruolo essenziale nella nuova regolazione sarà incentrato sul Registro Unico del Terzo settore: uno strumento che sarà avviato, gestito e aggiornato dalle Regioni ma che utilizzerà un'unica piattaforma nazionale.

L'obiettivo è il superamento della frammentazione e dell'opacità dei troppi registri oggi esistenti: l'accesso al Fondo progetti, al cinque per mille, agli incentivi fiscali sarà possibile solo attraverso l'iscrizione al Registro.

Con il decreto sull'impresa sociale, l'Italia si dota di una normativa particolarmente innovativa: ampliamento dei campi di attività (commercio equo, alloggio sociale, nuovo credito, agricoltura sociale, ecc.); possibile, seppur parziale, distribuzione degli utili e soprattutto incentivi all'investimento di capitale per le nuove imprese sociali: il 30% dell'investimento sarà fiscalmente deducibile o detraibile analogamente a come avviene oggi per le startup innovative tecnologiche. Nel mese di luglio prenderà altresì avvio il Fondo di garanzia e per il credito agevolato dedicato proprio alle imprese sociali. Il Fondo ha una dotazione di 200 milioni.

Il Governo con questo provvedimento intende investire sull'innovazione sociale, in modo da rispondere a tanti i nuovi bisogni legati all'invecchiamento della popolazione, all'integrazione dei migranti, allo sviluppo della formazione permanente e all'inclusione dei cittadini più vulnerabili.

Infine il cinque per mille. Il decreto porta a compimento la riforma strutturale iniziata con la Legge di Bilancio 2015, che ha attribuito risorse in modo stabile per 500 milioni all'anno. Ora si tratta di accelerare i tempi di erogazione, introdurre criteri innovativi nel riparto delle risorse e rendere del tutto trasparente l'utilizzo delle risorse da parte dei beneficiari.

A breve la pubblicazione ufficiale dei testi dei decreti.