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Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo

Una ricerca dell'Auser

domiciliarita residenzialitaUna fotografia sul cambiamento demografico attuale e su come vengono assistiti gli anziani in Italia.

Il modello italiano di assistenza si caratterizza per la copresenza di due linee di azione: la "domiciliarità" e la "residenzialità". La prima si fonda sulla convinzione, profondamente radicata e diffusa nella cultura comune, che per le persone anziane rimanere in casa propria è sempre e comunque la soluzione migliore. La seconda linea, quella della residenzialità, è costituita da quell'insieme di strutture (presidi) pubblici o privati in cui le persone anziane bisognose di assistenza vengono ospitate anche a tempo indefinito.

Nel 2013 hanno fatto ricorso alla domiciliarità 2,5 milioni di anziani, mentre nelle strutture per la residenzialità hanno trovato assistenza poco più di 278.000 anziani.

Il modello italiano sta mostrando sempre maggiori limiti di inadeguatezza, con scarse risorse e tagli ai servizi socio-assistenziali. Le famiglie che assistono gli anziani sono sempre più sole e in grandi difficoltà.

La ricerca presenta anche un pacchetto di proposte concrete su come affrontare l'invecchiamento della popolazione e garantire un efficace sistema di cura a lungo termine per gli anziani di oggi e per quelli di domani.

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